Per i giovani “si è fatto troppo poco come Paese e il doloroso segno di questo arretramento è una diaspora dei migliori e dei più competitivi, che lasciano un Paese avaro, che non sa trattenerli”: così si è espresso il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, rivolgendosi agli studenti che hanno partecipato alla recente giornata Orientagiovani a Milano (fonte: Corriere.it qui).
Se è vero che la “fuga di cervelli” è un fenomeno con numeri oggi importanti, è altrettanto vero che le opportunità per lavorare e affermarsi in Italia non mancano. Lo ha sottolineato nello stesso incontro Gianfelice Rocca, Presidente di Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, ricordando che oggi in Italia mancano all’appello circa 100.000 tecnici, ovvero profili professionali specialistici, in grado di seguire attività e processi ad alto contenuto tecnologico, innescando nelle imprese la scintilla dell’innovazione.
E, riferendosi all’Industria 4.0 e alle Smart Factory, Rocca ha spiegato che le figure professionali più ricercate nel prossimo futuro saranno riconducibili a tre filoni: il trattamento e l’analisi delle informazioni, la progettazione di applicazioni associate ai nuovi media e ai social network, l’automazione dei processi produttivi e logistici (fonte: Assolombarda qui).
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