Donne e lavoro sono da sempre un binomio difficile, su cui si scontrano opinioni diverse intorno ai temi della conciliazione tra professione e famiglia. Se le donne ancora faticano a superare il gap che le separa dai colleghi uomini, un punto di vista interessante arriva da Accenture.
Nella ricerca “Getting to Equal: How Digital is Helping Close the Gender Gap at Work” (qui), la nota società di consulenza indaga la ‘digital fluency’, ovvero il livello in cui le tecnologie digitali vengono utilizzate per accrescere le competenze individuali e avere maggiori chance nel mondo del lavoro.
Secondo Accenture, le donne sono più brave a sfruttare il know-how digitale per assicurarsi un margine di vantaggio nella formazione, sul lavoro e per fare carriera. Se le aziende e le istituzioni investissero per diffondere la cultura digitale tra le donne di tutti i livelli sociali, nei paesi sviluppati si raggiungerebbe la parità di genere entro il 2040 e, nei paesi emergenti, non oltre il 2060.
L’Italia ha buone potenzialità, ma dobbiamo considerare che il nostro paese si posiziona solo al 19° posto – su 26 paesi – nella classifica Accenture che combina il valore del digitale rispetto a formazione, lavoro e crescita professionale. Prima di noi troviamo realtà come gli Emirati Arabi Uniti, la Corea, il Giappone o il Brasile.
Nel nostro paese sono ancora più gli uomini che le donne a utilizzare strumenti digitali per trovare lavoro (rispettivamente il 90% e l’83%). C’è un punto su cui uomini e donne concordano: il 44% degli intervistati ha dichiarato che le tecnologie digitali hanno incrementato la possibilità di trovare un’opportunità d’impiego.
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